Come si risana un muro esterno

Risanare un muro esterno è un lavoro che richiede pazienza e, soprattutto, materiali all’altezza. In fin troppi casi, sarebbe infatti bastato lavorare con prodotti di qualità per allungare la vita del muro.

Camminando per strada avrai visto una infinità di muri sgretolati, non sempre appartenenti a edifici poi così vecchi. Qualche volta si tratta di semplici crepe, antiestetiche ma all’apparenza innocue. Altre volte, invece, ci sono intere aree dove l’intonaco si è staccato del tutto, lasciando intravedere i mattoni sotto.

Quando la situazione è così grave, non resta che intervenire con un’operazione di risanamento del muro. In che modo?

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Come si risana un muro esterno
Intonaco sgretolato dall’umidità di risalita e dai sali affioranti.

Perché il muro si sgretola?

Comprendere perché il muro esterno si è sgretolato in primo luogo serve ad evitare che il fenomeno si ripeta.

Il più delle volte, il muro si sgretola a causa dell’umidità: l’acqua penetra nel muro attraverso i pori sub-superficiali dell’intonaco. Quando le temperature si alzano o il sole inizia a battere sul muro, l’acqua evapora e il muro torna asciutto. Nel farlo, però, lascia dietro di sé i sali che vi erano disciolti dentro, senza parlare di quelli già contenuti nel muro.

Segnali di umidità di risalita alla base della muratura.
Segnali di umidità di risalita alla base della muratura.

I sali si accumulano formando tanti cristalli che emergono in superficie. Più il tempo passa più pressione applicano, finché non provocano il distacco dell’intonaco.

Se l’intonaco si è sgretolato a causa dell’umidità, bisognerà usare dei prodotti specifici. Risanare il muro con gli stessi materiali di prima, risolverebbe il problema solo nell’immediato: il muro si degraderebbe di nuovo nel giro di qualche anno.

Alcuni muri si degradano anche a causa dei normali movimenti di assestamento dell’edificio, oppure per le vibrazioni causate dal traffico molto intenso. In altri casi, la rasatura è stata fatta con malte poco elastiche che si irrigidiscono con il freddo, crepandosi alla minima sollecitazione.

Fessurazione a ragnatela dell’intonaco.
Fessurazione a ragnatela dell’intonaco.

Cosa serve per risanare un muro esterno?

Considerate le ragioni per cui un muro esterno si sgretola, si può passare alla scelta dei materiali. È evidente che serviranno prodotti resistenti all’umidità, il problema più comune, specie se non è risolvibile alla radice.

RALLK propone una serie di prodotti con tecnologia LWR “Low Water Risks”, volti proprio a contrastare gli effetti più comuni dell’umidità. Molti di questi riducono la formazione di cristalli di sali nei pori degli intonaci, in modo da disinnescare il meccanismo visto sopra. In questo modo il muro risanato mantiene le sue caratteristiche più a lungo e non devi ripetere il lavoro nel giro di pochi anni.

Inoltre è importante che i rasanti scelti siano anche flessibili, per ridurre al minimo la formazione di crepe. Questo è fondamentale quando il muro esterno dà su una strada trafficata, soggetta quindi a vibrazioni continue, ma anche qualora si debba risanare il muro in inverno o comunque in condizioni meteorologiche non ottimali.

In alcuni casi, noi di RALLK consigliamo anche l’uso di una rasatura armata, ovvero realizzata annegando una rete in fibra di vetro nel rasante. Nel medio e nel lungo periodo, la rete riduce gli effetti di vibrazioni e assestamenti e, di conseguenza, anche il deterioramento del muro.

Bisogna eliminare tutto l’intonaco vecchio?

Non sempre per risanare un muro bisogna anche eliminare l’intonaco che c’era prima. Piuttosto, prima di procedere con i lavori bisogna esaminarne le condizioni.

L’intonaco esistente dev’essere privo di muffe e di efflorescenze saline; in caso contrario, andranno eliminate. Vanno tolti anche i residui di vernici vecchie, lo sporco, le finiture poco aderenti. Se ci sono aree in cui l’intonaco non è recuperabile, è meglio eliminarlo. L’obiettivo è avere una superficie sì danneggiata, ma comunque pulita e lavorabile.

Non è strettamente necessario rimuovere l’intonaco esistente nemmeno se è poco coeso, purché sia pulito. In casi del genere, basta intervenire con un fissativo superficiale o consolidante; noi di RALLK consigliamo il nostro Primer K allo scopo. Se l’intonaco esistente aderisce bene al muro, questo passaggio non è necessario.

A questo punto, si può procedere riempiendo i buchi nell’intonaco affinché la superficie sia uniforme. Scegli sempre una malta a ritiro controllato, per farlo: durante l’indurimento, è normale che la malta tradizionale si ritiri un po’. Nel tempo, però, ciò può causare la comparsa di nuove crepe. Le malte a ritiro controllato servono proprio ad evitare questo.

Come risanare il muro esterno

Eliminare tracce di vernice scrostata, muffe ed efflorescenze migliora le condizioni del muro esterno, anche se non basta per risanarlo. Oltre che riempire eventuali buchi e fessurazioni nell’intonaco, bisogna aggiungere uno strato di materiale che lo renda liscio e impermeabile.

La rasatura è la fase più importante del risanamento del muro esterno. Come già detto, l’intonaco sottostante dev’essere pulito; altrimenti, c’è il rischio che muffe residue e sali si allarghino sotto il nuovo strato di intonaco e lo rovinino. Una volta fatto questo, si può distribuire quest’ultimo strato d’intonaco eventualmente in combinazione con una rete di fibra di vetro.

Scegli con attenzione i materiali da usare: potrebbe fare la differenza tra un risanamento durevole e un lavoro da rifare entro qualche anno. Nel caso in cui il tuo muro soffra di umidità di risalita, ti serve un rasante che sia traspirante e resistente alla formazione di sali come IdroSoft K Antisali. Se il fenomeno è particolarmente grave, valuta anche l’applicazione di un ulteriore strato di impermeabilizzante.

Il rasante renderà il muro impermeabile (se hai usato il prodotto giusto) e poroso, perfetto per ulteriori finiture colorate o non.

Perché il risanamento dovrebbe essere reversibile

Quando si parla di risanamento è raro che si ponga l’accento sugli interventi successivi. Per quanto il lavoro possa essere eccellente, presto o tardi bisognerà comunque intervenire di nuovo. Ecco perché il risanamento dovrebbe essere reversibile, ovvero non condizionare gli interventi successivi in modo permanente.

Il concetto di reversibilità è importante soprattutto quando si risana il muro di un edificio storico. Alcuni dei materiali usati di solito, infatti, sono poco compatibili con i materiali usati un tempo e che quindi ritroviamo in certi muri. Con il tempo, potrebbero paradossalmente provocare più danni di quelli risolti, proprio a causa di questa incompatibilità chimica o mineralogica.

D’altra parte, un normale intonaco a base di calce non possiede molte delle caratteristiche sopra.

La soluzione è usare materiali contemporanei, impermeabili, traspiranti e flessibili, che però garantiscano un risanamento reversibile. Materiali come quelli proposti da RALLK.

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I prodotti in questo articolo
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Primer K

Isolante e consolidante acrilico ad alta penetrazione.

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Muro K Idro

Malta idrorepellente risanante per murature umide a base di calce idraulica naturale.

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IdroSoft K Antisali

Rinzaffo traspirante antisali.

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