La condensa sulle pareti è un problema recente, tipico delle case costruite o ristrutturate negli ultimi anni. Paradossalmente, le case vecchie erano sì più fredde e più dispersive in termini energetiche, ma anche molto meno umide. In realtà, c’è davvero poco di paradossale: l’isolamento delle case nuove accentua il problema della condensa. Cosa fare, quindi?
Ci sono piccole abitudini che possono arginare il problema, anche se non risolverlo. In certi casi, l’unica vera soluzione è intervenire alla radice. Vediamo in che modo.
Cosa troverai in questo articolo:
- Condensa superficiale e interstiziale
- Come si forma la condensa superficiale
- Si può risolvere il problema della condensa in casa?
Condensa superficiale e interstiziale
Prima di concentrarci sulle cause, è importante fare una distinzione tra due tipi di condensa, una più visibile e l’altra molto più subdola.
La condensa superficiale è quella sulla quale ci concentreremo in questo articolo. Il nome è già di per sé esplicativo: in alcuni punti, le pareti di casa sono umide se non proprio bagnate. Capita soprattutto la mattina e la sera, negli angoli e in prossimità degli infissi. Per le ragioni che vedremo, è comune sulle pareti che danno fuori, specie se sono orientate a nord.
Questo tipo di condensa sui muri deteriora le pareti in più modi. L’umidità rovina la vernice e la fa scrostare; soprattutto, alimenta la famigerata muffa nera, impossibile da eliminare del tutto con candeggina e antimuffa assortiti.
La condensa interstiziale è più subdola perché non si vede; non direttamente, quanto meno. Si forma infatti all’interno delle pareti, in mezzo agli strati che la compongono. Ad esempio, è l’acqua che si accumula tra lo strato di mattoni e quello di intonaco.
Pur essendo meno visibile della condensa sulle pareti, la condensa interstiziale è altrettanto pericolosa: degrada i materiali che compongono le pareti e stimola la formazione di muffa, proprio come la condensa superficiale.
Come si forma la condensa superficiale
In linea di massima, condensa superficiale e interstiziale hanno la stessa causa: l’escursione termica. È lo stesso principio per cui si forma la condensa sulle bottiglie tirate fuori dal frigo: quando l’aria calda e umida incontra il vetro freddo, l’acqua torna in forma liquida e forma un velo bagnato. Allo stesso modo, quando l’aria calda e umida dentro casa incontra le pareti fredde, l’umidità si condensa sopra di esse e i muri si bagnano.
Il fenomeno era abbastanza raro nelle case di una volta, molto meno isolate rispetto a quelle odierne. Poiché c’era un ricambio d’aria costante, dato dagli spifferi e dallo scarso isolamento termico, c’era anche molta meno umidità nell’aria e quindi molta meno condensa. Ovviamente, questo comportava tutta un’altra serie di problemi che oggi non esistono più.
Alcune cattive abitudini possono peggiorare il problema, come vedremo nel prossimo paragrafo. Se il fenomeno è particolarmente grave, però, è probabile che ci siano anche dei problemi strutturali.
Onde evitare la formazione di condensa sulle pareti, queste dovrebbero rimanere sempre tiepide, per evitare lo sbalzo termico tra superficie fredda e aria calda. Per ottenere un risultato del genere, bisogna usare dei materiali che abbiano una bassissima conducibilità termica. Altrimenti, si creano i cosiddetti “ponti termici”, ovvero zone nelle quali avviene uno scambio di calore tra interno ed esterno, con gli effetti visti sopra.
Si può risolvere il problema della condensa in casa?
Si possono prendere diversi provvedimenti contro la condensa che si forma sulle pareti, alcuni più radicali di altri. Se la struttura dell’edificio è buona, basta eliminare alcune cattive abitudini per far sparire quasi del tutto il fenomeno. In altri casi, sono invece necessari interventi di ristrutturazione.
Cattive abitudini da eliminare
La prima cosa da fare è accertarsi di non essere noi a star commettendo degli errori. A onor del vero, è difficile che queste abitudini sbagliate siano la causa principale di muri bagnati per la condensa. Possono però peggiorare la qualità dell’aria in casa, stimolando la formazione di muffe.
- Non aprire mai le finestre. Soprattutto in inverno, si tende a lasciare le finestre chiuse per evitare che il calore esca insieme all’umidità. In realtà, sarebbe bene lasciare le finestre aperte almeno un paio di minuti, preferibilmente la mattina.
- Cucinare senza accendere la cappa. Il vapore dell’acqua che bolle o delle minestre contribuisce alla formazione della condensa.
- Appendere i vestiti in casa. A volte è inevitabile, ma sarebbe meglio sistemare lo stendino sul balcone. In questo modo si evita che l’umidità dei vestiti rimanga intrappolata nella stanza, finendo sui muri.
- Fare la doccia con la finestra chiusa. In molti aprono la finestra del bagno solo dopo la doccia. In realtà, bisognerebbe sempre tenerla aperta durante la doccia, affinché il vapore possa uscire subito toccando le pareti il meno possibile.
Rimedi strutturali
I consigli visti sopra possono aiutare ad arginare il problema, ma qualche volta servono dei rimedi più strutturali.
- Sostituire gli infissi. La vendita degli infissi senza taglio termico è proibita dal 2007, proprio per incentivare l’isolamento termico degli edifici. Ciononostante, ci sono ancora moltissimi edifici che sfoggiano infissi in alluminio con taglio a freddo, che fanno da ponte termico tra interno ed esterno. Spesso e volentieri, le pareti intorno a questi infissi arrivano a gocciolare acqua.
- Applicare il cappotto termico, che isola i muri esterni dell’edificio e impedisce lo scambio termico tra interno ed esterno. Si tratta di un intervento piuttosto importante, non sempre fattibile nell’immediato e che può comunque riservare qualche insidia, se fatto in modo frettoloso e con materiali di scarsa qualità.
- Applicare un intonaco termoisolante con inerti leggeri minerali. È una soluzione flessibile, compatibile con tutti i supporti murari, utilizzabile sia per i muri esterni sia per le pareti interne. Termo K di RALLK, in particolare, vanta un’elevata traspirabilità e combinata a un altrettanto potere isolante.
- Applicare una finitura termoisolante come Termo K Finish di RALLK, da applicare sopra l’intonaco prima di tinteggiare. Le pareti interne trattate con esso assorbono meno calore, riducendo la dispersione termica e i fenomeni di condensa sui muri.
In combinazione con i consigli visti sopra, questi interventi eliminano la condensa sui muri e tutto ciò che ne consegue: muffe, umidità in eccesso, aria poco salubre. L’importante è però usare prodotti di qualità e naturali, che garantiscano un buon isolamento termico insieme a un elevato potere traspirante.